Il salvavita: come funziona per proteggere noi e l’impianto elettrico

Il salvavita è un dispositivo di sicurezza fondamentale e obbligatorio nel quadro elettrico.

Molto spesso, quando si parla di salvavita, si pensa solo all’interruttore differenziale, che però non garantisce una protezione completa. Per garantire una protezione completa, sia dell’impianto in sé che delle persone, bisogna combinare l’azione del differenziale con quella dell’interruttore magnetotermico.

Succede così che nel quadro elettrico possiamo trovare il salvavita sotto forma di due interruttori separati o in un unico dispositivo, chiamato differenziale magnetotermico.

Ma come funzionano il differenziale e il magnetotermico?

E, soprattutto, come proteggono le persone e l’impianto?

Il differenziale: come protegge le persone

Il differenziale monitora la corrente elettrica che entra e quella che esce dal circuito.

Quando nota una differenza tra queste due correnti, e che il valore supera una soglia prestabilita, identifica una dispersione di energia e interrompe immediatamente il flusso di corrente.

Questa funzione è importantissima per la nostra vita, perché ci protegge dalle scosse elettriche e dalle folgorazioni quando stiamo usando gli apparecchi elettrici.

Come facciamo però a sapere se il differenziale funziona in modo corretto?

Una volta al mese, almeno, possiamo fare un test pratico, semplice e veloce: premere il pulsante di verifica a forma di “T” che si trova sull’interruttore differenziale. Una volta premuto, possono verificarsi due situazioni.

  • Possiamo sentire uno scatto, e in questo caso significa che il differenziale funziona, quantomeno dal punto di vista meccanico.
  • Se invece non sentiamo lo scatto, significa che qualcosa non va.

In realtà, potrebbe accadere che il differenziale sia guasto anche quando sentiamo lo scatto, perché  quello appena mostrato è solo un test meccanico, e non assicura che il differenziale risponda a un guasto in situazioni reali.

Come si fa a essere davvero certi che il differenziale scatti in situazioni di emergenza, allora?

Bisogna chiedere che intervenga un elettricista, perché solo un tecnico elettricista, professionista e qualificato, dispone degli strumenti necessari per verificare il corretto funzionamento del dispositivo.

In un’abitazione, inoltre, potrebbe essere necessario avere anche più differenziali e non uno soltanto. Questo perché i carichi elettrici si distribuiscono su linee diverse, e ogni linea può avere il suo interruttore differenziale.

Solitamente, ad esempio, si separa la linea che alimenta i grandi elettrodomestici da quella dedicata alle luci e alle prese. In questo modo si possono avere almeno due interruttori differenziali, ciascuno responsabile di una parte diversa dell’impianto. Questa separazione è molto importante, perché permette di isolare le linee problematiche quando si verificano dei guasti.

Se uno dei circuiti infatti presenta un guasto, l’interruttore differenziale interrompe il flusso elettrico solo per quella porzione dell’impianto, senza influire sulle altre aree. In questo modo le altre parti della casa potranno continuare a funzionare senza problemi e il tecnico intervenire più facilmente.

Il magnetotermico: come protegge l’impianto elettrico

Mentre il differenziale protegge le persone, il magnetotermico si occupa della salvaguardia dell’impianto elettrico stesso. Aggiungere il magnetotermico garantisce quindi una protezione totale contro situazioni pericolose come cortocircuiti e sovraccarichi.

  • Il cortocircuito avviene quando gli isolamenti dei conduttori si danneggiano, provocando contatti indesiderati tra le parti attive del circuito. Questa condizione può generare un improvviso aumento di corrente che può essere devastante per l’impianto elettrico e per le persone.
  • D’altra parte, un sovraccarico si verifica quando il flusso di energia elettrica supera la soglia calcolata. Un sovraccarico provoca il surriscaldamento dei cavi elettrici, con rischio d’incendio.

Per prevenire queste situazioni, il magnetotermico svolge un ruolo cruciale, perché agisce in due modi: la parte magnetica protegge dai cortocircuiti, mentre la parte termica offre protezione contro i sovraccarichi.

In caso di cortocircuito, il dispositivo attiva un meccanismo che interrompe il flusso di corrente quasi istantaneamente.  Nel caso di sovraccarico, il magnetotermico monitora la temperatura dei conduttori e disattiva il circuito quando rileva un surriscaldamento eccessivo.

Se vogliamo proteggere l’impianto e al tempo stesso noi stessi, allora abbiamo bisogno di questa combinazione di dispositivi, differenziale e magnetotermico, che lavorano insieme.

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Investire in un impianto elettrico ben progettato e dotato degli adeguati dispositivi di protezione è un passo fondamentale per garantire un ambiente sicuro per tutti.

In più, anche conoscere come funzionano dispositivi come questi nelle nostre case e come mantenerli in buono stato fa la differenza tra un ambiente sicuro e uno potenzialmente pericoloso.

Tra un impianto elettrico a norma e uno non a norma.

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